lunedì 24 novembre 2008

Lo sconvolgimento mondiale, il declino dell'occidente...

In questi giorni ho acceso un dibattito con giornalisti d'oltreoceano, affermando  che nella nuova politica Usa debba esserci un abbandono di missioni soprattutto in Iraq e Afghanistan, poiché nel nuovo disegno geopolitico ed economico sarà di vitale importanza una relazione di leadership anche  con le nazioni ad emergere situate sopratutto nei punti strategici medio orientali, concordando con gli analisti che prevedono l’Iran leader in Medio Oriente nei prossimi 25 anni.

(Insomma sarebbe giunta l’ora di fare pace con il mondo Islamico e iniziare una collaborazione nel rispetto delle culture!)

Questa mia affermazione è stata molto criticata sia dai miei colleghi che giornalisti americani che vedono invece l’Islam focolaio di terrorismo, un  pericolo per gli Usa e considerano instaurabili collaborazioni.
In risposta ho affermato che il terrorismo in Medio Oriente diminuisce sostanzialmente e con progressione, unitamente alla crescita economica e riduzione della disoccupazione giovanile.

Ho fatto loro presente inoltre che secondo un rapporto dell'intelligence americana NIC, per i prossimi 20 anni, gli Usa accuseranno un netto declino di influenza politica, economica e militare nel mondo, dove lo stile occidentale e la democrazia saranno ben lungi da essere garantiti.

Ho aggiunto che secondo il rapporto del "Global trends 2025"  l’equilibrio internazionale costruito dopo la seconda guerra mondiale e tutt’ora in atto, sarà irriconoscibile nel prossimo ventennio, a causa dell’emergere di nuove potenze che saranno le protagoniste del nuovo palcoscenico economico internazionale. Ci sarà uno storico trasferimento di ricchezza da occidente a oriente.

Stiamo andando quindi verso una rottura di sistema internazionale, la cui transizione sarà piena di rischi. Il mondo economico e militare non sarà più monopolio degli Stati Uniti ma sarà un sistema multipolare, dove Cina e India saranno le nuove superpotenze, mentre Iran, la Turchia e l'Indonesia conosceranno uno sviluppo incredibile  acquisendo una rilevanza strategica internazionale, ma crescerà anche la corsa al possesso di armi nucleari e rischio di conflitti per merito di scarse risorse. 

Gli stessi esperti inoltre  prevedono un boom delle energie rinnovabili come la eolica e solare che faranno da transizione all’ingresso della nuova energia che sostituirà la dipendenza dal petrolio.

Prepariamoci dunque ai grandi cambiamenti anche da noi nella vecchia Europa, perchè (anche se sembra errato definirlo) dal punto di vista storico il 21esimo secolo inizia ora.

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lunedì 17 novembre 2008

Una donna presidente Usa? Irrealizzabile!..


Mentre qui in Italia scoppia l'Obalimo, 
negli Stati Uniti si accendono dibattiti sul fatto che le ultime elezioni americane hanno evidenziato una limitazione: Non potrà accadere che una donna diventi presidente.

Perchè questo rifiuto da una società in uno stato definito la "grande democrazia"?
Perchè il problema è la mentalità della stessa società americana che non accetta una donna come inquilino della casa bianca, per quanto valida e qualificata sia la persona.

E allora certi media statunitensi ardiscono a dire:
Qui da noi la donna è considerata cittadino di seconda classe, perchè questa è la complicata e troppo differenziata società americana nel suo complesso e la carriera della donna in politica si ferma alla segreteria, al "vice" non rivestirà mai la carica di presidente appunto per un fatto sociale.

Mi viene di getto pensare:
Perchè allora in campagna elettorale il Partito Democratico americano ha coinvolto un così grande numero di donne dando a loro molto spazio tanto da essere definito "champion of woman", dando l'impressione opposta, e perchè nella campagna di Obama il personale femminile è stato pagato il 15% di meno dei loro colleghi maschi? Perchè questo contrasto?

Eppure non si direbbe che negli Usa,
ci sia questo preconcetto, visto che donne come Madeleine Albrighte e Condoleeza Rice, entrambe segretario di stato, la prima con Clinton del 1997 , e la seconda dal 2005 con Bush, davano l'idea di un' America a parità di sesso nell' escalation politica.

Allora i media  guardano verso Obama, 
che vuole una squadra molto forte, 
e cerca alleanze con esperienza, con potere lobbistico, e se la sua scelta a segretario di stato cadesse su ILLARY CLINTON, sarebbe una vera lezione per l' Italia, perchè in questo caso Obama andrebbe a scegliere un suo ex avversario (anche se di stesso partito) con il quale si e battuto in campagna elettorale estenuante, per ritrovarsi in un'unità pacifica per il bene della nazione.

Vi immaginate le nostre forze politiche, andare d'accordo per il bene del paese? 
Dove possa coesistere nei nostri interessi un forte partito di maggioranza e un partito forte di opposizione, realizzare progetti per il bene della nazione? Sicuramente NO! Non vanno d'accordo nemmeno tra di loro!
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